lunedì 18 marzo 2013

L'antico canto del Sércol all'equinozio di primavera





Giovedì 21 Marzo ore 16.00

Nuvolera (BS)
Un cerchio di donne ed un cerchio di uomini per onorare la Terra e il Cielo 
con meditazione, musiche, danze e canti 



APPUNTAMENTO

Ci troviamo alle ore 16.00 alla cava a Nuvolera (quella dove c'è il percorso di arrampicamento sulla roccia): alla rotonda dell'Italcementi (uscita Mazzano - Valle di Virle dalla superstrada per Salò) prendere la via Cesare Battisti che va verso la montagna. la cava è a 500 mt. sulla destra. 

 Cammineremo insieme fino al Sèrcol, un'antico e Sacro luogo di culto recentemente riscoperto




SE AVETE UNO STRUMENTO MUSICALE PORTATELO 

 Abbigliamento consigliato, ma non obbligatorio: 

Per le donne abiti rossi 
Per gli uomini abiti bianchi 

 INFORMAZIONI
 info@iridea33.org 
Serena 347 7126241 - Carla 340 1217852 


 Tappetini e/o coperte per sedersi a terra durante la meditazione 





MEDITAZIONE 

 Onoro Madre Terra per dare il benvenuto alla primavera 

Apro il Cerchio ed il Rito con tre giri in senso antiorario 

 ………………………………….. 
CONNESSIONE CON I 5 ELEMENTI DEL LAGO SACRO 
 ………………………………. 


Trovo un posto tranquillo in mezzo alla natura in cui non vengo disturbata. Può trattarsi del giardino di casa, un parco, un bosco, un luogo in cui mi posso sentire liberamente in connessione con la Madre Terra.

Mi siedo sulla terra e quando ho trovato una posizione comoda chiudo gli occhi. 

Sento le parti del mio corpo che sono a contatto con la terra. 

 Sento le parti del mio corpo che non lo sono. 

 Sento il peso del mio corpo che preme contro la terra. 

Faccio tre respiri profondi. 

…inspiro… ed espiro… 

 …inspiro…ed espiro… 

 …inspiro…ed espiro… 

Dalla parte del mio corpo appoggiata alla terra sento crescere delle radici che entrano nella terra, scavandola, aggirando rocce ed ostacoli. Le mie radici crescono sempre più in profondità, sento la consistenza della terra intorno ad esse, la sua umidità, il suo profumo. Le mie radici mi ancorano alla terra rendendomi un tutt’uno con essa. Ora che mi sento ben ancorata alla terra, dalla mia testa e dalle mie spalle iniziano a crescere dei lunghi rami. Sento i rami protendersi verso il cielo, sento la dolcezza del vento che li fa danzare, il calore del sole che li riscalda, l’energia celeste che li pervade. 

 Sono ancorata alla terra e al cielo. 


 Ed ora, immersa nelle benedizioni della natura, mi trasformo in una sacerdotessa di tempi antichi che veste una tunica rossa finemente adornata. I miei capelli sono intrecciati in una graziosa acconciatura ed intorno ai miei fianchi è allacciata una cintura intrecciata di fili colorati ,pietre preziose, perle e coralli e fiori freschi. E’ la cintura delle sacerdotesse del Sangue della Dea, e viene indossata ogni mese durante i giorni del potere, i giorni del ciclo mestruale. 

Oggi mi trovo qui per dare il benvenuto alla Primavera offrendo il sangue del mio grembo alla Madre Terra. Non sono sola in questa celebrazione… intorno a me iniziano a radunarsi le mie sorelle, anche loro adorne in rossi abiti. Ognuna di loro indossa la sua cintura del Sangue della Dea. Ognuna di loro è diversa dalle altre donne, bella e preziosa nella sua unicità, ma tutte siamo accomunate dal sangue che in questo giorno speciale benedirà la terra ed il ritorno della Primavera. 

Quando tutte le mie sorelle hanno preso posto accanto a me alcune di loro iniziano a percuotere dei tamburelli e dei sonagli. I nostri corpi iniziano a muoversi a ritmo, ognuno seguendo la propria ispirazione.


Insieme iniziamo a danzare, belle, selvagge, femminili, in onore della Primavera 
 che oggi ritorna a benedire la terra ricoprendola di un manto fiorito. 


Danzo vorticando, al ritmo dei tamburi, persa nell’estasi ma consapevole della presenza delle mie sorelle intorno a me. La danza si fa sempre più selvaggia ed appassionata. Danzo scuotendo il corpo e i capelli, lanciando grida di gioia per la bellezza di questo momento, per la gioia di sentirmi libera, per la gioia di dare il benvenuto alla Primavera. 

 ………………......... 
 Danzo… danzo… danzo… 
 …………………….. 

 Ed ecco che mi lascio cadere a terra, quasi all’unisono con le altre, stremata e felice, con il cuore galoppante e lo spirito gioiosamente in subbuglio. 


Sento la Madre Terra sotto di me, che mi accoglie, ampia, pulsante, accogliente. 

 Il ritmo del Mio Cuore è il ritmo del Suo Cuore. 

 Tumb-Tumb … Tumb-Tumb … Tumb-Tumb

Il battito del mio cuore è il battito della Madre Terra. 

 Ed ora mi apro, apro le mie gambe, apro il mio cuore, sollevo le vesti e lascio che il sacro sangue della vita scorra dal mio grembo, giù per le mie cosce, e arrivi alla terra, e la benedica. 


 Questa è l’offerta più antica del mondo. 

Generazioni di donne prima di me hanno offerto il loro sangue alla terra, ai campi e alle foreste, per renderli fertili, per benedirli. Questo rito è antico come il mondo, ed è stato compiuto per millenni dalle donne in ogni angolo della Terra, ed ora sono io che in questo giorno di Primavera offro il frutto rosso del mio grembo alla Grande Madre Terra. 

Resto così, in connessione con la terra, offrendo il mio sangue. 
 Un magico cerchio di donne potenti, 
 che si aprono nell’intimo per Benedire il mondo. 

 Resto così per un lungo momento in connessione profonda con Madre Terra. 


 …poi quando mi sento pronta ringrazio la Madre Terra e ritorno qui ed ora… 

 Mi riconnetto con i miei rami e le mie radici che mi ancorano al cielo e alla terra. 

 Mi riconnetto con il mio corpo, qui ed ora. 

Faccio dei respiri profondi, muovo le dita dei piedi e delle mani, e quando sono pronta apro gli occhi ed incontro gli occhi delle mie sorelle. 


 Mi alzo e prendo per mano le mie sorelle in grande cerchio d’amore, insieme apriamo il cerchio e facciamo entrare gli uomini che ci hanno assistito e accompagnato con Grazia, un unico varco dove gli uomini in fila indiana entrano uno alla volta, poi il cerchio si richiude, gli uomini stanno all’interno. 

 Chiudo con tre giri in senso orario 

 Poi sciogliAmo il cerchio ed apriAmo gli abbracci. 

 AMOre AMOre AMOre 

 Felice Equinozio di Primavera!




Ostara 

... il Suo potere è aprire 
la sua promessa non può mai venire meno 

Lei risveglia tutti i semi dormienti, 
L'arcobaleno è il suo simbolo, 
Adesso il potere dell'inverno ha ceduto il passo, 
Con la forza dell'amore, tutte le catene sono state spezzate 

Tutto ciò che è stato perduto viene ritrovato 
in una nuova forma, in un nuovo modo...


” Questo è il tempo del ritorno della primavera; il tempo della gioia, il tempo dei semi, quando la vita irrompe dalla terra e le catene dell’inverno sono spezzate. La luce ed il buio hanno la stessa durata : è un momento di equilibrio, e tutti gli elementi dentro di noi devono essere nuovamente armonizzati. Il Principe del Sole allunga la mano, e Kore, la Vergine Oscura, ritorna dal Regno dei Morti, ammantata di pioggia rinfrescante; il suo respiro è pieno del dolce aroma del desiderio. Dove Essi poggiano i piedi, appaiono fiori, e mentre danzano, la disperazione si trasforma in speranza, il dolore in gioia, la scarsità in abbondanza. Possano i nostri cuori aprirsi insieme alla Primavera ! Siate Benedetti !!” (Starhawk)



"Io sono Kore: la giovinezza, l’innocenza, la leggerezza. 
Sono la Dea del Fiore, una stagione nella natura e nella vita di ogni donna. 
Io ho conosciuto l’oscurità dell’Ade, ho assaggiato i chicchi della melagrana 
ritrovando così il mio nome: Persefone, la Terribile, 
Silenziosa Signora del Regno dei Morti. 
Solo dopo aver varcato la soglia del buio, 
traversato il mondo delle ombre, posso risalire alla luce 
tenendo fra le mani la sacra melagrana, 
simbolo dell’eterno ritorno."
(Omero)


L’ARCHETIPO: KORE-PERSEFONE


Kore/Persefone era la sola figlia di Demetra e la sua vicenda mitica si snoda intorno al suo rapimento da parte di Ade, fratello sotterraneo di Zeus, la disperazione di Demetra per il distacco (che coincide con la stagione invernale sulla terra) e il loro ricongiungimento che dà l’avvio al ciclo stagionale, sancendo che Kore trascorra due stagioni all’anno – primavera ed estate - con la madre (che per la felicità restituisce la fecondità alla Terra) ed una –autunno/inverno – con Ade nel regno dei morti. Tutto questo divenne il fulcro dei Sacri Misteri Eleusini, che venivano celebrati in prossimità dell’equinozio d’autunno (la discesa di Persefone) e dell’equinozio di primavera (il suo ritorno). Dunque Kore rappresenta la primavera, la giovinezza, la fase di luna crescente. Su un piano psicologico la primavera è il riflesso della freschezza, l’ingenuità e la spensieratezza di quella fase della vita in cui non vi è ancora la presa di responsabilità e l’immaginazione regna sovrana. Di fatto Kore non è poi così ingenua e il suo cogliere il fiore proibito è sintomo del suo desiderio di diventare donna, di spezzare il cordone ombelicale che la lega alla madre e di trovare la sua strada. Tuttavia ogni pulsione è ancora inconscia, non pienamente riconosciuta sul piano della consapevolezza. Esattamente come la primavera, dove i fiori sui rami degli alberi vivono nella pienezza della loro essenza e sembrano inconsapevoli del fatto che un giorno diventeranno frutti. Il mito di Kore-Persefone pone l’accento sulla ciclicità della vita, e sulla possibilità che ha ogni donna di ritornare fanciulla più e più volte nella vita.


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