mercoledì 13 giugno 2012

...e Venere sia!



Rappresenta la forza che attrae e genera, l'energia del femminile nel suo aspetto sensuale e affettivo, il suo elemento è l'aria. Sue qualità sono la femminilità, il nutrimento e la fertilità.

"Io sono Venere.

E’ con me che per la prima volta il tuo cuore ha battuto guardando altri occhi…e sono io che l’ho fatto battere più forte quando altri occhi hanno incontrato i tuoi.

Ogni volta che il tuo cuore si risveglia sono con te, e sono sempre io, in attesa, quando il tuo cuore si richiude per non soffrire. Sono colei che ti insegna ad amare ogni cosa che fai, ogni gesto che fai…ad amare la vita, ed è insieme a me che puoi gioire quando il tuo cuore è aperto!”





SE QUALCUNO TI DICE CHE QUALCOSA E’ IMPOSSIBILE

TU FALLA COMUNQUE!!!


suggerito da
su La Via del Tango

Wouivre, la Forza della Terra!

per te che scavi nella tua vita alla ricerca dell'uomo perfetto, del lavoro perfetto, delle realzioni perfette, a te IO, l'Oscura Signora, mi rivolgo e ti dico:

NON MI PENTO DI NIENTE




Dalla donna che sono,
mi succede, a volte,
di osservare, nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate, laboriose, buone mogli,
esempio di virtù,
come mia madre
avrebbe voluto.
Non so perchè
tutta la vita
ho trascorso a
ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce
sul mio corpo
la colpa che le loro vite
impeccabili,
per strano maleficio
mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti di nascosto
del marito,
del pudore della sua nudità
sotto la stirata e inamidata biancheria intima.
Queste donne,
tuttavia, mi guardano
dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere “la brava bambina”, essere la “donna decente”,
la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dal partito, dallo Stato,
dagli amici,
dalla famiglia, dai figli
e da tutti gli esseri
che popolano abbondantemente
questo mondo.
In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere
e quel che è,
ho combattuto numerose
battaglie mortali,
battaglie a morsi, loro contro di me
- loro contro di me che sono me stessa -
con la psiche
dolorante,
scarmigliata,
trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me
che, fin dall’infanzia, mi guardano torvo
perchè non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perchè oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabile
che si innamora come una triste puttana
di cause giuste,
di uomini belli
e di parole giocose
Perchè, adulta, ho osato vivere l’infanzia proibita
e ho fatto l’amore sulle scrivanie nelle ore d’ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili
e ho osato godere
del corpo sano e sinuoso
di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.
Non incolpo nessuno. Anzi li ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino,
appena apro gli occhi,
sento le lacrime che premono,
nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,
rompendo cappe e strati di roccia terziaria e quaternaria,
vedo le altre donne che sono in me,
sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicità.
Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili
contro di me;
contro questa donna fatta, piena,
la donna dal seno sodo
e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei, mi piace essere.

(Gioconda Belli)

e per non scordarlo mai lo imprimo sulla  pelle con un tatuaggio indelebile



martedì 5 giugno 2012

Plenilunio del 4 giugno 2012 - Luna dell'Abisso

A questo servono le notti di luna piena...ad attraversare l'abisso potendolo guardare in faccia.


Quando la paura più grande che hai è lì davanti ai tuoi occhi

NON ARRETRARE MAI

Guarda la tua paura dritta negli occhi e attraversala

...oltre la paura, è là che troverai l'amore...

e' questo l'insegnamento della grande Luna dell'Abisso

"Non creare un conflitto fra gli opposti dentro di te, lasciali sussistere entrambi. Hai bisogno di tutti e due insieme, sono le tue ali, e ti permettono di volare. Lo stesso alternarsi dei giorni con la notte, ci dice che se vogliamo vedere la luce dell'alba, altra strada non c'è che passare per le tenebre della notte."

Vorrei narrarvi un altro pezzetto della mia storia questa sera...

Sedici anni fa in un periodo in cui ero abbastanza disperata, scossa e provata feci a mio padre una preghiera e gli dissi:

"Papà se un giorno venissi da te a dirti che voglio ritornare insieme a quell'uomo, ti prego impediscimelo!"

La mia preghiera veniva dal cuore ed in quel preciso momento avevo bisogno di sentirmi difesa da un pericolo che una donna non è in grado di affrontare, per questo scelsi mio padre anzichè mia madre, ma lui mi rispose:

"Se tu deciderai di ritornare con lui, non sarò io a impedirtelo"

Restai di sasso per questa risposta, ma non dissi nulla, incassai in silenzio e capii in quel momento che io sola avrei dovuto proteggermi.

Rabbrividii al pensiero di sentirmi sola sull'orlo dell'abisso.

Capisco ora perchè da piccola facevo spesso un gioco camminando per strada...salivo sull'orlo delle aiuole lungo i marciapiedi, un cordolo di porfido stretto quanto la pianta del piede, e passo passo ci camminavo sopra immaginando di attraversare un precipizio con il baratro sia da un lato che dall'altro, mi sentivo immensamente potente...in realtà non c'era alcun pericolo perchè il cordolo era a pochi centimetri da terra, ma la sensazione che mi dava immaginarlo la ricordo perfettamente ancora oggi.


In verità non era da quell'uomo che mi dovevo proteggere, ma dall'energia che lui portava, l'abisso più profondo che io abbia mai conosciuto, questo lo capii più tardi nel tempo quando incontrai ancora sul mio cammino lo stesso tipo di energia.

E così, con il tempo che medica le ferite, dimenticai l'abisso o forse non lo volli riconoscere o forse ne fui attratta inesorabilmente e scelsi di innamorami ancora della sua energia magnetica e distruttiva contattando la parte di me che ancora doveva guarire in maniera completa.

In verità la cura vera fu quella di smettere di proteggermi, invocai l'energia della Madre che mi stette accanto tutto il tempo dicendomi di tenere aperto il cuore quando i miei occhi avrebbero visto, di sentire il dolore, di lasciarmi attraversare le cellule, solo così con il cuore spalancato avrei potuto farcela, ripetendolo come un mantra "Tieni aperto il cuore, tieni aperto il cuore, tieni aperto il cuore, SPALANCA IL CUORE!" e poi ancora, ogni volta che fui tentata di dimenticarmene, ogni volta che fui tentata di abbassare gli occhi e non guardare.

Avrei voluto fuggire lontano, avrei voluto non vedere nulla, ma rimasi e guardai...sentii...e lasciai  che le mie cellule facessero l'esperienza camminando per l'ultima volta sul cordolo dell'abisso. A metà strada pensai di non farcela, ero in preda all'angoscia più cupa, fu in quel momento che invocai "l'energia del Padre".

Il Padre mi disse: "dovrai affrontare quest'ultima prova completamente sola, non ci sarà nessun uomo al tuo fianco. Non morirai stanne certa, ma l'ultima parte è la più tosta e sarai da sola"

La sua voce era autorevole e decisa, dissi alla Madre "non ce la farò mai da sola" e lei subito mi rassicurò..."Ce la farai piccola, è la tua natura!".

Dopo queste parole mi addormentai, durante la notte superai la mia prova, non chiedetemi come fu, ma quando mi svegliai ero un'altra persona, fu allora che compresi...la preghiera a mio padre non era andata perduta.

Grazie Padre Hèrmes
fosti tu a tenere l'abisso lontano da me
come ti chiesi quel giorno.


"Non ti voltare mai più indietro, oppure fallo, ma una volta soltanto per guardare il baratro che ti sei lasciata alle spalle, la vita ora è davanti a te. Tutto l'amore vissuto rimane, è tutta vita, il resto scivola via."