domenica 22 febbraio 2015

Nonna cos'è la Yurta Solange?

Detto tra me e te… eccomi qua, ancora una volta a La Yurta Solange a sentirmi una Donna fantastica, tra le Donne, direi una Principessa, dalla voce delicata e gli occhi allegri e luminosi.

Insieme ad altre 13 Donne sono qui, in questo luogo sacro, a condividere con le altre Donne il potere della Madre pienamente Vive, e connesse... 

Questo è solo l'inizio di qualcosa di molto più grande.

Già sto sperimentando la sensazione di sentirmi diversa, più forte e serena e anche più sicura... e inaspettatamente accade qualcosa.


Ma cosa mi viene in mente???

Ph Margherita Vitagliano © 


Le immagini si accavallano, si confondono e mi ritrovo bimba fra le braccia della nonna.

Io piangevo e lei mi asciugava le lacrime e mi accarezzava i capelli:

“Andiamo su Carlita, mi dice la nonna, qualsiasi cosa è accaduta, tu sei pronta a ricevere?”

Rimanevo sempre affascinata dalla distaccata saggezza della nonna, e della sua profonda conoscenza Sapeva benissimo quali tasti toccare, quali argomentazioni avrebbero fatto breccia nel mio cuore.

Le parole si trasformano in emozione e il sogno si avvera, e la magia avviene: ecco…

Ripeteva come un mantra: "quando vuoi DAVVERO qualcosa Carlita, riesci ad ottenerla. Sempre."

A dire il vero , quando ero bambina amavo esplorare i luoghi in natura...la mia terra.
In particolare c'era un luogo speciale in cui mi sentivo una vera Principessa…era una piccola grotta scavata dentro la roccia (forse un rifugio del tempo di guerra).



Per arrivarci mi dovevo arrampicare fra gli alberi attraverso un piccolo bosco; era il mio nascondiglio segreto e mi ci recavo quasi tutti i giorni.

Avevo circa 9 anni e ai miei tempi si sa...non è come oggi che i bambini sono guardati a vista, e se mi allontanavo da casa anche un paio d'ore per andare a giocare con i miei amichetti nessuno ne faceva un dramma, tantomeno si chiedeva dove fossi perchè era normale che tutti i pomeriggi si uscisse in paese a giocare.

...eh si, la libertà che ho vissuto da bambina 
è qualcosa di molto prezioso!

Quando andavo alla grotta, alla "mia cueva", tornavo a casa radiosa e felice, però non lo avevo raccontato a nessuno per paura che non mi lasciassero più andare.
Quel giorno però alcuni amici mi avevano seguita a distanza ed erano andati a spifferare tutto a mia mamma che naturalmente, appena saputo che da sola mi allontanavo nel bosco mi ha sonoramente sgridata e proibito di ritornare in quel luogo.

"Carlita - mi diceva la nonna - non preoccuparti, la tua grotta non è perduta, il tuo meraviglioso nascondiglio segreto è sempre con te...ora faremo un gioco, il gioco de La Yurta Solange!"

"Nonna, cos'è la Yurta Solange?"

"Carlita, La Yurta è una grande tenda tonda, è la casa dei popoli nomadi della Mongolia e quella de La Yurta Solange è una storia che mi raccontava la mia nonna nelle sere d'inverno accanto al fuoco.



Suo padre era un commerciante di tessuti e una volta aveva fatto un viaggio verso Oriente spingendosi fino alla Mongolia dove aveva incontrato i commercianti di stoffe all'interno di una Yurta. Ne era rimasto talmente affascinato che, tornato a casa non faceva altro che raccontare di questa meravigliosa avventura.

Ora insieme faremo un bel gioco, un gioco che anch'io facevo sempre da piccola con la mia nonna Geneviève (il suo papà aveva origini francesi), è il gioco de La Yurta Solange.

Vieni con me, andiamo in camera mia a cercare quello che ci serve nel mio baule!"

La nonna teneva ai piedi del letto un bel baule antico chiuso con un grosso lucchetto e io non avevo mai osato chiederle cosa contenesse. Quel giorno la nonna prese la chiave del grosso lucchetto da un piccolo scrigno portagioie sul suo cassettone e insieme aprimmo il bel baule antico.

Un "Ohhhhh......" di meraviglia uscì dalla mia bocca alla vista dei meravigliosi tessuti contenuti nel baule.

"Carlita, questi tessuti sono del padre di mia nonna, lei li ha ereditati e li ha tramandati a me ed ora io li tramando a te." Lì per lì mi era difficile comprendere, ma erano tessuti bellissimi, stoffe di ogni genere e tipo, ma la nonna continuò: "Carlita scegli solo i tessuti rossi che ti più ti piacciono e poi vieni con me"

I tessuti rossi erano i più belli e io già nel mio cuoricino li avevo preferiti agli altri.
Orgogliosa tenevo i tessuti rossi in mano seguendo la nonna che si era trasformata in una meravigliosa compagna di giochi.
Nel frattempo la mamma era al piano di sotto, impegnata con i clienti nel nostro negozio di forneria. 

Fermandosi davanti alla stufa in cucina, la nonna disse: "Carlita ora mettiamo in cerchio 4 sedie girate verso l'esterno e poi le copriamo con i tessuti rossi.." Io non stavo più nella pelle e magicamente la cucina di casa mia si trasformò quel giorno ne La Yurta Solange. "Portiamo dentro i cuscini del divano e la lanterna che c'è sul tavolo in salotto."

In men che non si dica avevamo creato un luogo magico che nemmeno nei miei sogni più arditi avrei mai immaginato potesse esistere. "Carlita, amore di nonna, accendi la candela dentro alla lanterna mentre io vado a spegnere la luce."
Poi entrò con me nella magìa che insieme avevamo creato.

La luce della candela rendeva calda e accogliente la nostra Yurta rivestita di tessuti rossi, noi eravamo comodamente sedute con le gambe incrociate l'una di fronte all'altra sui morbidi cuscini ed il calore della stufa penetrava dal lato rimasto aperto per entrarci.



La nonna mi disse:
"Carlita ora chiudi gli occhi e con la schiena bella dritta inizia a dondolarti avanti e indietro e lasciati cullare dalla mia voce...ora siamo nella tua grotta, nella tua "cueva", nel tuo nascondiglio segreto, voglio che ascolti nel tuo corpo dove provi o senti dolore per il castigo che hai ricevuto di non poterci più andare.
Ecco ora appoggia le tua manine proprio in quel punto ed inizia a massaggiare dolcemente continuando a dondolarti avanti e indietro, poi lascia uscire dalla tua bocca il suono che sale da dentro di te."

La nonna in quel momento intonò un canto antico ed io in quel preciso istante iniziai a piangere di gioia...di dolore...di stupore
...non so.

La nonna mi disse: "Piangi piccola Carlita, amore di nonna, le lacrime sciolgono tutti i brutti ricordi e ci riconciliano con la vita." Poco dopo mi sentivo in pace con me stessa e con il mondo intero, volevo abbracciare la mia mamma anche se mi aveva sgridato...dalla mia bocca sgorgò un canto che non so descrivere a parole, era come una nenia che mi sembrava di conoscere da sempre.

"Carlita, questo è il tuo canto antico" mi disse la nonna. "vedi la grotta è un luogo che esiste da sempre dentro di te, ed è dentro di te, non fuori. Ogni volta che lo vorrai puoi fare il gioco de La Yurta Solange ed io sarò qua accanto a te, anche quando sarai grande, anche quando io non ci sarò più." 


"Nonna ma tu sarai sempre qua con me come adesso, vero?"

"Certo piccola vedrai, quando sarai grande tu potrai giocare il gioco de La Yurta Solange con altre donne e questo è il mio Dono per te!"

Dopo queste parole appoggiai la mia testa nel grembo della nonna e sdraiata sui morbidi cuscini mi addormentai al tepore della stufa e alla luce soffusa della lanterna che rifletteva il colore rosso dei tessuti.




… e torno qui Carlita Moon Mother (Madre della Luna) nella nostra Yurta Solange.

E’ stato come essere avvolte in una morbida coperta, cullate dalla melodia della voce della nonna. 

Poter donare ad altre Donne questa energia per aiutarle e sostenerle nel dolore, nei cambiamenti, nella trasformazione, nella connessione con il divino femminile, aiutarle a riconoscere la propria sacralità, è una esperienza impagabile che mi riempie l'anima...

Grazie nonna per le benedizioni date e le benedizioni ricevute!

Ph Margherita Vitagliano © 



mercoledì 11 febbraio 2015

Non è colpa tua...amore di nonna

Ieri sera stavo per riordinare un po’ le cose in camera

Mi trovavo già a letto con in mano la scatola delle scarpe dove avevo riposto, per conservarle, le foto ricordo. (eh già… ormai ho tutto sull’iphone, ma queste noooo…)

L’iPhone stava a km di distanza, nella tasca del mio giubbino rosso, ben appeso all’appendi abiti, accanto alla porta d’entrata..

Per raggiungerlo avrei dovuto compiere alcuni sforzi immani:

1- Uscire da sotto le coperte.

2- Alzarmi dal letto.

3- Fronteggiare la sensazione di freddo che risultava invitante quanto incontrare un fantasma alle tre di notte in un vicolo buio.

4- Rischiare di sbattere in qualche spigolo nel tentativo di trovare l'interruttore della luce

Inutile dirti che affrontare questa serie di intemperie e pericoli a quell'ora della sera costituiva un ostacolo enorme.

Quindi niente iPhone…. solo io e la mia scatola delle scarpe.

Sciolgo il nastrino verde, con il quale la tenevo chiusa e… all'interno erano presenti alcuni miei ricordi.

All’improvviso mi è apparsa la foto della nonna, e contemporaneamente la mia memoria mi ha catapultato lì
da bimba insieme a lei, tra le sue braccia.

Ph Margherita Vitagliano ©

Quella sera la nonna, come era solita fare, si prendeva cura di me.

Rivolte verso la luna, fuori dalla finestra,

"Carlita"

mi dice la nonna 

"La fuori il mondo è pò brutto e un po’ selvaggio 
Vedi che succede? 
Gli altri sono un po’ monelli, non è colpa tua, amore di nonna. 

Col tempo vedrai che le cose cambieranno, tu diventerai responsabile, dopo di che potrai trarre le tue conclusioni.

Lo so che non sempre è possibile guardare la vita con occhi sereni, specialmente quando le cose si mettono male.

Però, chi lo sa ...

Ma lascia che ti dica una cosa Carlita, una cosa di cui invece sono sicura al 100%. Tu pronuncia con me queste parole e poi niente sarà più come prima!
Ora dille insieme a me, e risvegliamo le energie creatrici femminili racchiuse in te seguendo il flusso dell’Universo, per dare vita ai tuoi sogni e desideri...

*** Insieme, è una magia!  ***

"Nonna, insegnami 

 a toccare le stelle, 

 a far sorridere il cielo 

 e ad aspettare l'arcobaleno 

 dopo il temporale. 

 Potrò così offrirti 

 la risata dei miei occhi, 

 il tepore del mio amore, 

 la fiducia del mio cuore 

 e l'innocenza della mia gioia più grande: 

 sapere che mi guardi 

e mi accudisci." 




Beh…. la nonna è molto saggia, e con il tempo, è vero, sono cresciuta responsabile tanto da comprendere che questo suo insegnamento è la celebrazione della nostra femminilità.

UN LUOGO MAGICO a mia disposizione per risvegliare e per dare vita ai miei sogni e desideri...

Ti Voglio Bene nonna. 

e Tu? 

Sai questa è un’opportunità che hai con te oggi, ma devi sforzarti di creare comunque un senso di attesa attiva.

Devi sempre cercare di creare un senso del lasciare andare e arrenderti ad un volere più alto.

I doni della nonna sono una magia a disposizione di tutte noi donne della famiglia della Benedizione del Grembo.

Per questo, quando la vita moderna stuzzica le energie della Vergine nella tua vita, ricordati di richiamare a te la Strega così Come più volte ha ripetuto Miranda Gray:

"Dolce Madre dell’oscurità e del silenzio 

Nelle tue braccia consegno la mia vita e i miei desideri. 

Affido queste cose al tuo amore e alla tua forza creatrice

E so che, quando per te sarà il momento, verranno alla luce. 

Va tutto bene."

sabato 7 febbraio 2015

E la Nonna racconta...

Ho sviluppato la mia passione per le storie fin da piccola.

Le adoravo letteralmente…

Soprattutto quando non ero costretta a leggerle da sola e trovavo chi me le raccontava.

Ovviamente la Donna con la stoffa più forte per raccontare storie era mia nonna, la mia nonna che viveva con noi in famiglia.



Storie di una volta, difficili da trovare in giro.
Racconti di vita vissuta, di povertà ...

Le mie storie preferite riguardavano i racconti di streghe, chi meglio di mia nonna le poteva raccontare, attorno alla fiamma del focolare, alla sera, prima recitavamo il rosario senza fiatare, altrimenti: a letto senza cena! E poi finalmente si passava ai racconti…..

Un po' emozionata, mi avvicinavo a quella testa bianca e, accarezzandola con amore, le dicevo:

 “dai Nonna raccontami una storia…” 

Il tempo passa e la vita non fa sconti, ed oggi mi ritrovo a ringraziarla per le sue attenzioni.

Eppure molte persone rimangono paralizzate dalla Strega. 

Paura paura paura. 

Io ho deciso una cosa. Quando sarò vecchia anch’io racconterò queste storie alle mie nipotine.

Perchè la strega… perché la nonna? 

L’immagine della "strega" è intesa come donna d’età avanzata, la nonna ha un ruolo speciale nella saggezza femminile tradizionale, soprattutto nell’ambito delle tradizioni connesse al ciclo lunare-mestruale.

L’anziana incarna energie e doni a cui le donne possono accedere grazie a un aspetto specifico della loro natura femminile.

Le energie della nonna, sono come quelle della fase mestruale delle mestruazioni, della luna nera, incarnate dall’archetipo della vecchia strega che, sottraendosi al mondo, vive sola nella sua magica casetta nel profondo del bosco.

Miranda Gray dice: 

2015 VIVERE LE ENERGIE DELL'ANNO DELLA STREGA 

Quest'anno fai una promessa: 

ONORA LE ENERGIE DELLA STREGA. 

 Prenditi il tuo tempo, siediti e ascolta LA VOCE DELLA STREGA dentro di te, che ti guida, attraverso il suo approccio e le sue energie, nella creazione della tua vita. 

 ..dopo la corsa sulle montagne russe dell’anno dell’Incantatrice, la Strega ci dice: 

"Riposa tra le mie braccia, bambina mia, 
e lascia che la vita sia come sia." 

Ci chiede di rimanere con lei, immerse nelle sue energie invernali, nelle sue energie mestruali e nelle sue energie di luna nera. 

 Il messaggio della Strega è "Abbastanza". 

Ci dice che abbiamo abbastanza. 

Ci abbraccia e ci dice 
che è abbastanza se siamo quelle che siamo.

E ci dice anche ne abbiamo avuto abbastanza, non abbiamo più bisogno di rivivere il nostro passato, i nostri vecchi schemi, i nostri conflitti e le nostre ferite, né dobbiamo continuare ad agire in base a essi. 

L’anno della Strega è un anno di accettazione amorevole; non c’è niente da cambiare o da aggiustare. 

È un anno in cui riflettere e donare al Divino Femminile i nostri obiettivi e i nostri sogni perché se ne occupi lei, senza alcuno sforzo da parte nostra.