sabato 23 marzo 2013

La leggenda del Bès Galilì



"SERCOL" DI NUVOLERA


La dolce Ermergarda triste per essere stata abbandonata passeggiava tra i boschi su alle case vecchie quando vede un galletto variopinto rizzarsi sulle zampe e cantare un canto dolce d’amore. 

Ermergarda torna per 3 settimane sul posto e tutti i giorni incontra il galletto canterino che le dona la pace col suo canto, ma il 22mo giorno arriva all’attacco un nero galletto, i due iniziano una lotta furiosa che sembra non voler finire fino a quando Ermengarda lancia nel cielo un urlo straziante e grida: “lascialo, lascialo, è il mio dolce sposo!” 

Ed ecco accadde qualcosa di unico 

Il gallo variopinto si erge, si gira, s’innalza verso la luna e ridiscende un principe-guerriero. Il principe prende Ermengarda, si abbracciano e svaniscono tra i nuvoli grigi della montagna. 

Il gallo nero dalla rabbia e dall’invidia si erge, si gira, s’innalza verso la luna e ridiscende un’atroce guerriero dall’animo nero che insegue i due sposi fin sopra alla piana dove nel mezzo c’è un cerchio fatto di antiche rocce e li nel mezzo il principe e il nero guerriero si affrontano ancora una volta in una lotta senza fine. 

Ermengarda triste di quello che vede piange e le sue lacrime si trasformano in piccoli grappoli violacei che nell’erba si trasformano in fiori e una luce rossa verde e gialla la travolge e la riveste di un manto fluorescente che inizia a girare intorno ai due combattenti sempre più forte sempre più forte finchè tutto si ferma immobile. 

E’ allora che il principe viene trasformato in un enorme gallo e il nero guerriero in una serpe con la cresta (el bés Galilì), il gallo prende la mira e con la sua enorme zampa sciach schiaccia la serpe dentro un buco nella pietra lasciando un enorme impronta proprio nel mezzo del cerchio di sassi. 

Il gallo ed Ermengarda partono poi verso il cielo 
prendendo la forma di stelle proprio sopra al Sercol. 

Ma attenti non è finita: quando nel paese troppe persone hanno il cuore nero e lo spirito triste ecco che il gallo nero trionfa e cerca di rapire Ermengarda!

E' allora che la comunità ha il compito di prendere quelle persone e porle al centro del Sèrcol per cantare loro il loro "Canto di nascita"


E' QUESTO IL COMPITO DEL SERCOL

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Nelle tribù degli indiani d'america quando una donna doveva partorire, poco prima dell'evento veniva mandata da sola nel bosco. Dentro al bosco doveva intonare la musica del neonato che stava per nascere. Una volta percepita e cantata la canzone ritornava alla tribù e la insegnava a tutti gli altri. 

Quando il bambino o la bambina nascevano 
tutta la tribù riunita lo/la accoglieva intonando la sua canzone.


Quando poi il bambino o la bambina prima, e il ragazzo o la ragazza adolescenti poi, combinavano qualcosa per cui noi oggi daremmo una punizione, la tribù si riuniva, poneva il ragazzo o la ragazza al centro e gli cantava di nuovo la sua melodia, riallineando anima corpo e spirito del ragazzo/a al suo proprio sentiero di nascita. 

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