mercoledì 5 gennaio 2011

Fabrizio e il Diavolo - l'Arcano n. 15 dei Tarocchi

Arcano n. 15 - Il Diavolo

11/20 luglio 2008
PREMESSA
Fabrizio è il compagno di Monica, ma da qualche mese il loro rapporto si è rotto. Dal racconto di Monica, Fabrizio che lavora in banca, dall’inizio dell’anno, è stato trasferito in una nuova filiale, dove è a stretto contatto con una collega che già conosceva, ma che prima vedeva molto poco. Sembra che fra i due inizi una relazione che fa andare la coppia Monica-Fabrizio in crisi completa. Fabrizio decide di comunicare a Monica il nuovo stato dei fatti ed a questo punto è rottura totale.
Inizialmente Monica esce di casa, dalla casa che insieme a Fabrizio avevano da poco acquistato, ma successivamente decide di rientrare, a questo punto è Fabrizio ad andarsene.

DAL RACCONTO DI FABRIZIO
Fabrizio è in crisi, non sa più cosa vuole, la nuova storia non lo convince troppo, e dopo un mese di soggiorno nella sua vecchia casa dove stanno i suoi genitori, decide di prendersi un appartamento per conto proprio dove ora lavora.
Appena trasferito nella nuova casa arredata, trova nel cassetto di una scrivania un diario di una donna che scrive al fratello (probabilmente il precedente inquilino dell’appartamento) riguardo alla separazione di quest’ultimo. Fabrizio trova molti spunti personali di riflessione in questo diario. Nel frattempo si chiariscono le cose fra lui e Monica, con vari incontri in cui si dicono tutto quello che fra loro era rimasto in sospeso, cose belle e cose brutte, nella trasparenza assoluta.
La relazione di Fabrizio con la nuova persona (Silvia) è comunque terminata, anche se fra loro è rimasta una bella amicizia, talmente bella che Silvia propone a Fabrizio di andare comunque in vacanza insieme. Fabrizio e Silvia avevano prenotato questa vacanza dal 12 al 19 luglio 2008 quando stavano insieme; Fabrizio era stato allettato da una vacanza al mare di riposo e relax, ed ancora lo era anche se fra lui e Silvia nel frattempo le cose erano cambiate, perciò non aveva disdetto la vacanza ed era intenzionato ad andarci.
Nel frattempo si stava anche riavvicinando a Monica, aprendo in lei una lieve speranza.
Siamo a questo punto al giorno 07.07.08 lunedì.
Fabrizio mi telefona esprimendo il desiderio, dopo lo spettacolo teatrale del 3 agosto, di andare qualche giorno “in quel monastero che tu conosci”, mi dice. “Ho bisogno di riflettere e vorrei trascorrere qualche giorno con calma”. Accenna alla sua situazione con Monica, lo lascio parlare e lui al tel. si allarga molto di più di quanto io mi aspetti raccontandomi come sono andate le cose fino a quel momento. Io lo ascolto senza commentare, nel frattempo mi sorge una domanda: “Cosa vuole da me, perché mi sta dicendo tutto questo?” Io Fabrizio lo conosco, ma non ho una confidenza tale da far si che lui mi racconti tutto come ad una vecchia amica, la cosa mi lascia un po’ stupita.
Comunque dico a Fabrizio che gli faccio sapere, devo sentire Filippo, è lui che ha il contatto diretto con l’Abbazia, quindi appena lo sento gli chiedo se può vedere di prenotare. Fabrizio sembra contento e ci salutiamo.
Passano soltanto pochi giorni ed arriviamo a giovedì 10.07.08, Filippo è a Roma per lavoro ancora non è stato in Abbazia, ma non mi sembrava ci fosse tutta questa fretta; Fabrizio la mattina di quel giovedì mi telefona ed è agitatissimo, mi dice che vuole anticipare il suo arrivo al “monastero” e se è possibile che lui possa fare una settimana iniziando dal giorno successivo. Mi prende alla sprovvista e gli dico che bisogna aspettare l’indomani mattina, perché Filippo deve rientrare da Roma ed andare all’Abbazia a chiedere. Lui mi ribadisce che è molto importante per lui venire via da lì dov’è perché non sa più che deve fare: Monica ha scoperto che sabato dovrebbe partire per il mare con l’altra donna ed è andata su tutte le furie buttando di nuovo a gambe all’aria quel pochino che erano riusciti a ricucire, lui dal canto suo si era reso improvvisamente conto della “sciocchezza” che stava per fare e quindi aveva comunicato a Silvia, alla vigilia della partenza, che non sarebbe più andato con lei, scatenando anche in lei l’ira di Dio.
Fabrizio era tra due fuochi, la soluzione più saggia, in quel momento, era quella di sparire per qualche giorno, in modo che le acque si calmassero un poco. Mi aveva chiesto molta riservatezza e di non dire a nessuno del fatto che lui sarebbe venuto a Salò.
“Ci aggiorniamo domani”, gli ho detto prima di salutarlo.

11.07.2008 venerdì ore 09.00
Filippo è in Abbazia, mi chiama e mi dice che se Fabrizio vuole andare, lo può fare, previo colloquio telefonico con Padre Raffaele che vuol conoscere le motivazioni profonde che lo muovono in direzione del ritiro di una settimana in Abbazia, quindi mi dà il tel. di Padre Raffaele e mi dice di dire a Fabrizio di chiamarlo, anche perché proprio quella settimana si svolge in Abbazia un ritiro di Don Mazzi, da domenica 13 luglio a sabato 19 luglio. Se Fabrizio decide di andare deve unirsi ai partecipanti per il ritiro.
Riferisco il tutto a Fabrizio, il quale immediatamente chiama Padre Raffaele, e poi, subito dopo mi richiama. Mi dice che ok lo prendono però da domenica mattina, non prima…io avverto in lui l’urgenza di venire immediatamente ed inizio a pensare che questa è una cosa guidata, per cui cerco di accompagnare come meglio posso lo svolgersi degli eventi.
Propongo a Fabrizio di arrivare il venerdì pomeriggio e di andare al B&B di Gaia per le due notti prima dell’Abbazia. Chiamo Gaia, ma lei ha tutto pieno, però trova un posto da un suo collega poco distante Agriturismo “La Sercola” – Loc. Palude di Puegnago del Garda.
Comunico a Fabrizio la sistemazione e lui è felicissimo, non sa più come ringraziarmi, mi dice di inviargli le indicazioni con il percorso stradale, arriva nel pomeriggio.
Ormai è netta la sensazione che questo viaggio è guidato ed io sono “Virgilio” che accompagna Fabrizio/Dante nel suo viaggio, passatemi il termine, all’ “inferno”… ancora non so bene quello che mi aspetta.
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Quel pomeriggio è successa una cosa strana, nel senso che ho fatto il matto a quattro per chiamare il mio meccanico convinta di avere la revisione dell’auto scaduta dal 4 di aprile, gli ho portato l’auto e mi sono fatta riaccompagnare a casa, per poi rendermi conto che la revisione scadeva in aprile del prossimo anno…eppure avevo letto bene la data 04.04.07. Come ho potuto confondermi, due anni dal 2007 fanno 2009? Mah…sono un po’ stanca in questo periodo, ho proprio bisogno di ferie!
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Ore 18.15
Fabrizio arriva al Gioffice, il mio ufficio, dice che ci ha messo un sacco ad arrivare, ha incontrato 3 incidenti in autostrada. Lo faccio aspettare un quarto d’ora, chiudo l’ufficio ed andiamo da Gaia, poi insieme a lei andiamo alla “Sercola”.
Appena lasciata la strada statale ed imboccata quella che porta in Loc. Palude, il mio cuore ha un sussulto…ed esclamo meravigliata: “Ma io questo posto lo conosco, ci sono già stata…è pazzesco!” Sorrido e non dico altro. Nella mia mente si accavallano veloci i ricordi di una sera d’inverno del 1996 insieme all’uomo che aveva da poco riaperto il mio cuore. 12 anni fa quel luogo era completamente in costruzione…che effetto vederlo finito ed abitato…me ne ero completamente dimenticata…per un momento vago con i miei ricordi in quei momenti felici di 12 anni fa. Arriviamo a destinazione, accompagniamo Fabrizio in camera e poi ci diamo appuntamento per le 20.30, andiamo tutti quanti a mangiarci una pizza. Fabrizio è molto preoccupato per la strada, ha paura di perdersi, io gli dico di aspettarmi che lo passo a prendere…..peccato che la mia auto è dal meccanico! Ho di nuovo bisogno di ferie…
Chiamo Gaia e le dico di passare lei a prendere Fabrizio, insieme poi mi vengono a prendere, doveva esserci anche Filippo ma è stanco sfinito e se ne va a dormire, avevo invitato anche Franco, ma anche lui aveva altri impegni…avevamo riso con Franco: “se vengo anch’io facciamo le 3F…in realtà lui ha detto anche un’altra cosa che ora non sto a ripetere, ma ci abbiamo riso sul doppio senso, ogni tanto ci piace scherzare così.
Eppure le 3F mi avevano colpito molto, non è un caso…ho pensato, ma cosa vorrà dire?
Comunque Gaia ha detto andiamo al Porto di Portese. Fabrizio da quando era arrivato aveva la fissa del Lazzaretto, voleva sapere dov’era, voleva andarci subito. Non si può gli avevamo detto, è chiuso la sera, ci andiamo domani, con calma, non scappa niente. Poi come per una magica combinazione, per andare a Portese ci passiamo davanti ed io dico a Fabrizio: “Eccolo è qua il Lazzaretto che lo volevi vedere…”. Lui vuole fermarsi a tutti i costi, vuole scendere dall’auto ed andare a vedere l’entrata, ma è chiuso, si ritorna domani. Chiacchieriamo un attimo sotto i cipressi e lui inizia a parlarci della sua parte nel teatro, lui è il “Diavolo”, è un po’ inquietante fare il diavolo in un cimitero!...in effetti….
Allora per sdrammatizzare un po’ iniziamo a scherzare e gli diciamo che però lui è un Diavolo strano, perché è accompagnato da due angeli…”Hai visto mai il Diavolo accompagnato dagli angeli?” allora lui dice….”sono proprio un POVERO DIAVOLO…” ed io di rimando: “Ma no, la vera storia è questa…la vera storia è tu sei venuto qua in veste di diavolo per sciogliere i patti…di solito si fanno i patti col diavolo, tu invece sei qua con due angeli per sciogliere tutti patti che hai fatto…” manco immaginavamo quello che sarebbe successo e scherzando scherzando arriviamo in pizzeria. Durante la pizza parlando del Lazzaretto ho sentito un impulso fortissimo di raccontare a Fabrizio la storia del 33, della PMT all’Aquila e all Lazzaretto, così intensamente, al punto che lui mi ha detto: “Io quella cosa lì la voglio fare, la PMT” .
“Ok, te la faccio domani mattina a casa mia, tu aspettami all’agriturismo che ti vengo a prendere con Filippo”.
Dopo la pizza abbiamo fatto una passeggiata sul lago e ci siamo seduti sulla spiaggia a chiacchierare, c’era un lieve venticello ed in lontananza il cielo lampeggiava, io pensavo ad Elena (mia figlia) in montagna, in campeggio con gli scout nella tenda, avevo voglia di vederla e abbracciarla, una nostalgia fortissima di lei, di casa mi stava stringendo il cuore.

12.07.2008 Sabato ore 09.00

Filippo arriva a casa mia e mi accompagna a Gardone dal meccanico a prendere la mia auto, poi ritorniamo a Salò, sono le 10.30, io chiamo Fabrizio per dirgli che lo andiamo a prendere, ma lui mi dice che è già al Lazzaretto da due ore; “come al lazzaretto?” gli dico io. E lui: “si, ho trovato la porta aperta e sono entrato”. Mah…è così strano quello che sta dicendo.
Con Filippo arriviamo al Lazzaretto, posteggiamo l’auto fra i cipressi, in effetti la porta laterale del Lazzaretto è aperta…entriamo…Fabrizio è sistemato nel prato con una salvietta e sta leggendo, sembra un turista in spiaggia. Ci salutiamo e lui ci racconta che ha sentito il bisogno di stare in quel posto per un po’, come se si dovesse ambientare, facciamo un giro all’interno, sotto il porticato, ci sono un sacco di lapidi di morti anche della prima guerra mondiale, una in particolare mi colpisce…parla di ricordi e di amore e finisce così…L’AMORE è DOLORE…mamma mia che tristezza, che angoscia quella povera anima….proseguiamo nel centro del prato dove c’è una fontana con al centro la statua di S. Giacomo protettore dei pellegrini. La fontana è praticamente asciutta, come asciutta è la cascatella sulla roccia di tufo retrostante poiché stanno facendo dei lavori di ampliamento del cimitero ed hanno deviato il corso dell’acqua del fiumiciattolo che scorre. La statua di S. Giacomo è proprio nel centro del prato in corrispondenza dell’ingresso principale, il portone dove abbiamo fatto la PMT il 5 luglio. Fabrizio si gira verso il portone e dice:

“sentite che cigolio inquietante quel portone, è da stamattina quando sono arrivato che non smette un attimo!” Mi metto in ascolto, in effetti il cigolio è proprio impressionante, è continuo, come un lamento, non smette un secondo. La spiegazione è semplice: davanti al portone passano auto in continuazione e muovono l’aria creando il cigolio del portone. Ci avviamo verso l’uscita, ma Filippo e Fabrizio (2F) vogliono guardare dentro la chiesetta di S. Rocco, Filippo apre il catenaccio e spalanca la porta, la Chiesa è inquietante, sul lato sinistro c’è un teschio con delle spade, mi fa impressione. Filippo e Fabrizio si divertono ad accendere le luci alzando ed abbassando l’interruttore; dico loro di smetterla altrimenti saltiamo tutti per aria, l’impianto è vecchio, ma proprio vecchio, mi ricorda la guerra…mi ricorda i nazisti…chiudiamo e tutto si dissolve nella bella giornata di sole estiva.
Salgo in auto con Fabrizio, andiamo a casa mia a fare la PMT, Filippo ci saluta e ritorna a Desenzano.
Inizio il trattamento, niente di rilevante fino all’ultimo quadrante, il maschile inespresso…sono attratta verso il basso a livello dei piedi, so che quella zona riguarda l’occulto, le magie subite, quasi subito visualizzo un fiore, una bellissima genziana blu, penso “che cavolo…una genziana…cosa vorrà dire?” mi viene in mente la sorella di mio nonno, morta a 19 anni mentre raccoglieva stelle alpine (per un attimo ho sovrapposto la genziana con la stella alpina, ma sono entrambi fiori di alta montagna). Subito dopo vedo davanti alla genziana della terra che inizia a smuoversi come se ci fosse sotto una talpa, si smuove ancora di più ed inizia a scorrere come fosse lava, sta uscendo del materiale purulento in quantità industriale tanto che mi viene quasi il vomito mentre faccio la PMT. Cerco di spostarmi un attimo su di un altro quadrante, tanto il tappo è tolto, dico fra me e me, ma nulla da fare, devo ritornare su quel quadrante e lavorare sullo spurgo….lavoro….lavoro ….lavoro….finalmente il pus cessa di uscire, nella terra è rimasto un buchetto ripulito e la genziana si è come avvizzita…cavolo, si nutriva di quella roba!.
Termino la seduta e poi racconto a Fabrizio quello che ho visto dicendo che secondo me la genziana rappresentava una donna, o comunque un femminile che si nutriva di qualcosa di purulento ed era rigogliosa e bella proprio per il marcio di cui si nutriva. Per me l’immagine e l’analogia era molto chiara. Chiedo a Fabrizio se gli viene in mente qualcosa al riguardo e lui dice che l’unica associazione che gli viene da fare è con sua madre e con la Valle Camonica dove sua madre ha le radici.
Saluto Fabrizio perché mi aspettano i miei a pranzo, siamo d’accordo di vederci per una pizza la sera.
Terminato il pranzo dai miei sto per rientrare a casa quando leggo uno sms di Fabrizio che è ritornato al Lazzaretto attratto da non so bene cosa:

12.07.2008 Fabrizio SMS ore 14.19
Il portone del Lazzaretto urla e chiede di essere aperto, io non so cosa c’entro in tutto questo ma ho paura perché sono stato mandato con forza qui, perché sento il vomito al pensiero di fare il diavolo qui. Cosa mi viene chiesto? Così velocemente…si stanno delineando intrecci…ma so che ci sono e vado avanti.

12.07.2008 SMS a Fabrizio ore 14.39
Stai tranquillo…il disegno viene mostrato man mano, stai nell’amore, la paura separa. Baci a dopo. Sono contenta che hai capito che sei stato mandato qua a forza, io lo avevo già sentito prepotentemente.

Mentre ritornavo a casa in moto ho sentito forte di dovermi fermare per scrivere a Fabrizio questo sms:
“Vieni subito a casa mia ti devo portare alla Madonna del Rio, ma alle 15 devo essere a casa, ti accompagno poi tu rimani là per un po’”

La Madonna del Rio chiamava Fabrizio con prepotenza, era essenziale che lui entrasse in contatto con la sua energia di guarigione. Fabrizio arriva ed io lo sto aspettando già in sella alla mia moto, gli dico di seguirmi e lo guido fino a Renzano alla Madonna del Rio. So che quando arriviamo devo accendere due candele in chiesa, una per me che rappresento il femminile ed una per lui che rappresenta il maschile, una terza deve essere portata alla Madonna dove c’è la cascata.
Arrivati sul posto la Chiesa è chiusa…oh caspita che faccio ora?....mi guardo attorno e vedo la casa dei custodi, c’è gente che chiacchiera, mi avvicino e chiedo alla signora se mi può aprire la Chiesa, mi guarda un po’ stranita, MA SO CHE NON MI DIRA’ DI NO. La Signora ci apre al Chiesa, io entro e vado dritta ad inginocchiarmi all’altare, Fabrizio arriva e si inginocchia accanto a me, alla mia destra, sento che sta arrivando guarigione. Dico una preghiera e poi vado ad accendere le due candele e ne prendo una terza per la Madonna. Salgo con Fabrizio alla cascata, gli mostro il cammello guardiano della soglia e poi l’utero della madre e le mani appoggiate sulle ginocchia aperte, Fabrizio mi ascolta e osserva un po’ frastornato, lui non capisce ma la sua anima si. Deve rimanere lì per un po’. Accendo la candela e cerco di posizionarla sulla santellina dove c’è la Madonna, ma la candela non vuole stare in piedi, io devo scappare, consegno la candela a Fabrizio, è lui che la deve sistemare.
Ci rivediamo la sera per una pizza insieme ad amici, sembra tutto tranquillo, Fabrizio l'indomani mattina entra in Abbazia ed inizia il suo ritiro.
Io racconto l’accaduto di oggi via sms a Gaia e lei mi risponde così:

12.07.2008 Gaia SMS
Credo che nella vita sia molto importante la dimensione e la leggerezza del gioco. Con amore, Gaia

12.07.2008 SMS a Gaia ore 23.29
Ti ringrazio per il ricordarmi sempre la connessione con la gioia e la leggerezza del gioco, a volte, spesso, ce ne dimentichiamo entrando in vortici e dimensioni diverse. Ho portato Fabrizio alla Madonna del Rio, al resto ci ha pensato Lei. Tvb ti abbraccio

13.07.2008 SMS a Gaia ore 11.24
Ieri è stata una giornata memorabile, cmq il portone del lazzaretto anche io e Filippo l’abbiamo sentito urlare…faceva veramente impressione, le anime pietrificate chiedono a gran voce di essere liberate. Bacio grande

13.07.2008 Gaia SMS ore 15.40
In ogni caso il lazzaretto e le relative anime vanno contattate dal cuore magari con suono OM e con il choku rei. Entro stasera ti mando via mail uno schema per meditazione e reiki a distanza. Love sempre. Gaia

13.07.2008 SMS a Gaia ore 15.52
Sono certa di quello che stai dicendo, sono molto spaventate ora, sarebbe un grave errore aprire ora il portone, vanno calmate e rassicurate ed aiutate ad andare nella luce…con amore. Le anime assisteranno con noi allo spettacolo di Monica e conosceranno l’amore in tutti i suoi aspetti. Love grazie che ci sei

13.07.2008 Gaia SMS ore 16.45
Stai più che tranquilla. Se non fossimo in grado l’universo non ci avrebbe affidato questo compito. Quelli da rassicurare siamo noi. E’ forte contattare l’appestato che c’è in noi. Ci saranno lacrime ma è più che ok. Tranqui fanky! L’amore vince nella luce ed ha tutto il supporto.

Fabrizio è arrivato all’Abbazia:
13.07.2008 Fabrizio SMS
Ciao, sono nella camera 41 4+1=5 il Papa. Nel corridoio s’è appesa la carta 9 l’Eremita…del Diavolo abbiamo già parlato…sono le 3 carte che interpreto nel teatro. E qui poi il gruppo è formato da 3 suore, 12 preti, 7 laici e me…silenzio..


Arcano n. 5 - Il Papa                        Arcano n. 9 - L'Eremita                                  Arcano n. 15 - Il Diavolo

Ti aspetto   "All'imbocco del viale di cipressi dell'Abbazia"

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