venerdì 5 giugno 2015

Sirmione...Spirito del Sud...Porta dell'elemento Aria

 Sirmione 
(G. Carducci)

Ecco: la verde Sirmio nel lucido lago sorride,
fiore de le penisole.



Il sol la guarda e vezzeggia: somiglia d'intorno il Benaco
una gran tazza argentea, 

cui placido olivo per gli orli nitidi corre
misto a l'eterno lauro.

Questa raggiante coppa Italia madre protende,

alte le braccia, a i superi;

(Mythos-Teatro le Maree alle Grotte di Catullo-estate 2013)


ed essi da i cieli cadere vi lasciano Sirmio,
gemma de le penisole.

Baldo, paterno monte, protegge la bella da l'alto
co 'l sopracciglio torbido:



il Gu sembra un titano per lei caduto in battaglia,
supino e minaccevole.


Ma incontro le porge dal seno lunato a sinistra
Salò le braccia candide, 




lieta come fanciulla che in danza entrando abbandona
le chiome e il velo a l'aure,


e ride e gitta fiori con le man piene, e di fiori
le esulta il capo giovine. 

Garda là in fondo solleva la ròcca sua fosca

sovra lo specchio liquido,

cantando una saga d'antiche cittadi sepolte

e di regine barbare.


Ma qui, Lalage, donde per tanta pia gioia d'azzurro
tu mandi il guardo e l'anima,

qui Valerio Catullo, legato giù a' nitidi sassi
il fasèlo britinico,



sedeasi i lunghi giorni, e gli occhi di Lesbia ne l'onda
fosforescente e tremula,

e 'l perfido riso di Lesbia e i multivoli ardori
vedea ne l'onda vitrea,



mentr'ella stancava pe' neri angiporti le reni
a i nepoti di Romolo.

A lui da gli umidi fondi la ninfa del lago cantava

Vieni, o Quinto Valerio. 

Qui ne le nostre grotte discende anche il sole, ma bianco

e mite come Cintia.



Qui de la vostra vita gli assidui tumulti un lontano
d'api sussurro paiono, 

e nel silenzio freddo le insanie e le trepide cure

in lento oblio si sciolgono.

Qui 'l fresco, qui 'l sonno, qui musiche leni ed i cori

de le cerule vergini,

(Mythos-Teatro le Maree alle Grotte di Catullo-estate 2013)

mentr'Espero allunga la rosea face su l'acque
e i flutti al lido gemono. 

Ahi triste Amore! egli odia le Muse, e lascivo i poeti

frange o li spegne tragico.


Ma chi da gli occhi tuoi, che lunghe intentano guerre,
chi ne assecura, o Lalage?

Cogli a le pure Muse tre rami di lauro e di mirto,

e al Sole eterno li agita.



Non da Peschiera vedi natanti le schiere de' cigni
giú per il Mincio argenteo?

da' verdi paschi dove Bianore dorme non odi

la voce di Virgilio? 

Volgiti, Lalage, e adora. Un grande severo s'affaccia

a la torre scaligera.


Suso in Italia bella sorridendo ei mormora, e guarda
l'acqua la terra e l'aere.



(Giosuè Carducci - 10-12 novembre 1876)



L'11 novembre 1876 Carducci inviava a Lidia i primi cinque versi di quest'ode pregandola, tuttavia: "Non mostrarli, in nessun modo, a nessuno; finchè non ti mandi il resto."



Che tale data, esattamente 600 anni dopo, sia una coincidenza? 

L'11 novembre 1276 gli ultimi 166 Càtari, rifugiatisi a Sirmione, 
furono arrestati .....(continua)



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La mia Visione è chiara...
il Progetto può prendere forma nell'elemento Aria
Il suo colore è il Blu

Alzo il braccio destro verso l'alto all'altezza delle spalle
con il palmo rivolto in avanti
e sento la mia mano avvolta da un vortice di Aria tiepida.
Visualizzo il colore Blu
e ripeto ad alta voce
"Respiro l'Aria della Libertà"

Spirito del Sud
Regno dei Venti del Tempo
Porta dell'Elemento Aria
e del regno della Mente
entra nel mio Cerchio e insegnami il tuo Segreto
Entra nel mio cerchio affinchè io sia Libera

Tratto dalla Meditazione Guidata n. 1
"Benedizione della Terra Yoni: L'incontro con l'Essenza del Fiore Rosso"

Percorso di Meditazioni Guidate
attraverso 36 Lune
La Sorgente del Fiore Rosso ©
di Carlita Moon Mother

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