domenica 27 ottobre 2013

Luna Nuova del 03 novembre 2013 - Rito di perdono nel bosco delle betulle

Domenica 3 novembre 2013
Gargnano (BS) - Loc. Briano
dalle 15.00 alle 16.00
nel bosco delle betulle

Ritrovo alle ore 14.45 presso la locale chiesetta degli Alpini
porta un Dono per Madre Terra
partecipazione libera e gratuita

info e iscrizioni
Carla G. Colotti
+39 340 1217852
carlita.colotti@gmail.com
www.shamanagerwouivre.it


Quando la Madre mi chiama nel Bosco 
ha sempre qualcosa di speciale da raccontarmi

Bosco di betulle a Gargnano (BS) loc. Briano

Il bosco mi riporta sempre ad una dimensione Sacra dove il tempo cessa di esistere, dove antiche memorie si risvegliano, dove l'anima nella sua Purezza e Grazia riesce ad emergere. 

Atmosfera magica nel bosco delle betulle oggi...il silenzio del bosco ovattato dalla nebbia, le foglie che ad ogni alito di vento si staccano simili a fiocchi di neve che candidamente cadono a terra ricoprendola con un manto per proteggere il prezioso seme in lei deposto. 

 Una visione che mi ha accarezzato il cuore.

Vivo in un luogo incantato 
dove la terra mi chiama a sè e mi parla...


La BETULLA La Signora delle foreste detta anche l'Albero della Luce, possiede una corteccia candida che si stacca in sottili lembi cartacei, caratteristica a cui deve probabilmente la sua etimologia, dalla radice indoeuropea “bher(e)g” ovvero “bianco splendente”. Diffusa in gran parte del vasto areale eurasiatico, ha rivestito, nelle società tradizionali di questo continente, un ruolo di fondamentale importanza. Pianta legata alla conoscenza e alla guarigione, purificatrice e fonte di rimedi per numerosi malanni, è particolarmente resistente al freddo, esige piena luce, ma in compenso, da brava pioniera, colonizza anche terreni poco favorevoli, fertilizzando il terreno e preparandolo per la nascita di altre specie, che a volte arrivano anche a soffocarla, portandola al sacrificio. Per questo nell’antichità veniva considerata la “pianta degli inizi”, simbolo di perseveranza, adattabilità, umiltà e tenacia, 

suggerisce di continuare la propria strada 
sul percorso prescelto 
anche se le condizioni sembrano avverse
per preparare il terreno a coloro che verranno. 

Nei racconti, ma anche nelle poesie, la presenza costante della betulla diventa la metafora dell’asse del mondo: associata al sole e alla luna e perciò contemporaneamente al Padre e alla Madre, al maschio e alla femmina, era ritenuta simbolicamente la via attraverso la quale scende l’energia dall’universo e da dove risale l’aspirazione umana verso l’alto. 

Nelle tradizioni popolari nordiche simboleggiava
l’Albero Cosmico 
il “Custode della Porta”


apriva allo sciamano la via del Cielo, permettendogli di passare da una regione cosmica all’altra, dalla Terra al Cielo o alla Terra agli Inferi, in un viaggio interiore che conduceva all’estasi. (Cristina del Rosso)

11:11  La Porta


Arcano n. 11  La Forza

La Madre con una carezza sul cuore mi dice: la vera Forza sta nel perdono. Ti dono questo Rito, lo farai oggi in un bosco di betulle e poi lo ripeterai con la prossima Luna Nuova: La Luna dalle braccia alzate.

Oggi è l'ultimo quarto della Luna del Fuoco. La fase dell'ultimo quarto di luna e' un momento di vaglio, di cernita, di selezione severa e di verifica. E' allora che si avviano i processi di individuazione ed eliminazione di cio' che e' diventato obsoleto ed e' necessario eliminare, trascurare, superare o dimenticare. Non a caso è il momento più indicato per potare le piante ed estirpare le “erbacce”. Questa fase di “eliminazione” funge da purificazione, per permettere più avanti, con la Luna Nuova, la trasformazione. L'Ultimo Quarto di Luna aiuta a mettere a fuoco le cose con occhi capaci di valutarne la validita' e la capacita' di cernita del buono dal cattivo e' molto forte, soprattutto per i leoni, la luna di oggi.


Il Rito del Perdono

Mi reco in un bosco di betulle, scelgo una betulla che alla base è una, poi si apre in due, a rappresentare il maschile e il femminile. Mi avvicino con dolcezza nel suo campo aurico e quando l'albero mi da il consenso, lo accarezzo toccandone il tronco e le fronde, appoggiando la guancia, abbracciandolo o appoggiandoci la schiena, con la modalità che più mi appartiene.




Posso fare il Rito da sola/o immaginando una persona di fronte a me oppure  con un'altra persona, uomo o donna non ha importanza, l'altra persona rappresenta simbolicamente  una persona da cui mi sono lasciata o mi lascio tutt'ora ferire profondamente.

Nella prospettiva dell'Uno, io perdono a partire dalla consapevolezza che sono la co-creatrice delle mie stesse sofferenze.

Carla G. Colotti   (l'Oscura Signora)

Mi metto di fronte alla persona che ho scelto, poso la mia mano destra sul suo cuore e lui/lei posa la sua mano destra sul mio cuore, poi poso la mia mano sinistra sul mio cuore sopra la mano destra di lui/lei e lui/lei posa la sua mano sinistra sopra la mia mano destra sul suo cuore e guardandoci negli occhi ripetiamo insieme  la seguente frase:

"Ti perdono: sei stato/a il mio specchio, attraverso di te io ho capito quanto poco mi sono amata/o. E sento per te la più profonda gratitudine, grazie a te io sono diventata/o consapevole della mie ferite, ho potuto osservarle, riconoscerle e guarirle”.


E' un movimento lunare di Purezza e Grazia che dona una pace ed un sollievo profondo al cuore.

poi lascio che la vita accada mentre arriva l'inverno


Carla G. Colotti   
(l'Oscura Signora)



E allora impara a vivere. 
Tagliati una bella porzione di torta con le posate d’argento.
Impara come fanno le foglie a crescere sugli alberi. 
Apri gli occhi. 
Impara come fa la luna a tramontare nel gelo della notte prima di Natale. 
Apri le narici. 
Annusa la neve. 
Lascia che la vita accada...

(Sylvia Plath)


IO SONO LA MAGIA CHE VIENE
L'INVERNO
CHE LASCIA POSTO ALLA PRIMAVERA
CHE AVANZA LENTA VERSO L'ESTATE
E LASCIA LA SUA BELLEZZA
IN AUTUNNO





Madre, che tutto comprendi e tutto contieni 
guidami nel labirinto interiore 

Fa’ che io conosca ed apprenda nel buio
lascia che io mi possa perdere nell'oscuro tuo grembo
per ritornare più forte 

Fa’ che veda tutto con chiarezza, 
che guarisca dalle mie ferite 
che affronti l’Ombra e ritrovi la Luce 

Fa’ che nel silenzio ottenga il seme della saggezza 
che conosca tutto dal di dentro e che sia dentro a ogni cosa 
che comprenda ciò che va fatto, che sia giusto fare e sia bene fare 

Fa’ che quando sarà il momento 
all’azione corretta seguano risultati concreti 

Ti ringrazio per i doni ricevuti 
Fa’ che sia sempre nella tua Grazia Divina 
concedimi di accendere in me 
la Luce che ora nel mondo va spegnendosi 

Madre, rigenerami mentre attendo il nuovo Sole sorgente 
Fa’ che con la sua splendida Rinascita 
rinasca anch’io splendidamente con Lui. 

 Preghiera di Samhain 
(La Soffitta delle Streghe)

sabato 26 ottobre 2013

La Luna Nera e la PantHera


PantHera Pardus Nigra 
la Signora della Notte

Letale predatore, rappresenta i poteri e i misteri della notte. 
La pantera è sensuale, mistica e misteriosa, colpisce nel buio senza pietà.



La Pantera Nera come animale Totem 
e' una Presenza molto protettiva e un guardiano Potente



La Pantera è simbolo di coraggio, valore e potere 

è spesso associata  al simbolismo maschile del Sole per la sua  VITALITA' ma è anche il simbolo del femminile della Madre Oscura, della Luna Nuova, della vita e del POTERE DELLA NOTTE, delle energie femminili che si manifestano sulla Terra, ci incoraggia a comprenderne i Suoi Poteri e ad attraversare la paura del buio.

La pantera nera è un animale meraviglioso ma spesso viene associato a simbolismi maligni, fino ad essere associata in alcune iconografie a Satana in persona, nel suo aspetto luminoso questo felino possiede invece una simbologia Sacra ed una potente Medicina. Chi possiede questa  "medicina" puo' usare gli occhi come strumento di guarigione: La Pantera Nera, con il suo penetrante sguardo giallo-verde, evoca il senso di capacità di guardare al futuro.






Il suo nome deriva dalla trasliterazione greca “Panthera“ del termine sanscrito “Pundàrika“, in molti casi tradotto come “Fiore del loto” ma più propriamente associato al concetto di devozione rappresentato da Govinda (Pundarikaksa). 

La cosa inizia a farsi interessante quando andiamo a vedere il suo nome latino: “Panthera Pardus Nigra“. 

Guarda caso, per il Leone è “Panthera Leo“, per la Tigre “Panthera Tigris“, per il Leopardo “Panthera Pardus” e via così dicendo. In realtà quindi il nome scientifico (e anche più vecchio) dei felini considerati più “nobili” contiene il termine Panthera (si, con l’”H”). Per chi è avvezzo ad una ricerca un po’ più profonda, questo fatto ha un significato particolare, specialmente per quanto riguarda il simbolismo associato al mondo animale. Il Leone, ad esempio, è associato al Sole, al Re, ed è infatti per questo denominato il “Re della Giungla”. La Tigre, a sua volta, è simbolo di qualcosa di molto più freddo, in molte culture simbolico di quella dimensione “Lunare”. Leone e Tigre sono spesso chiamati a simboleggiare dimensioni contrapposte o quantomeno parallele, ma guarda caso, il loro nome latino viene fatto precedere dalla parola Panthera

come se in qualche modo la Panthera 
fosse qualcosa di precedente la razza felina, 


una sorta di progenitore ancestrale, 
più antico. 

Il nome stesso di Gesù  nella lingua originale di appartenenza è

 Jesus Ben Panther

La PantHera riflette il sopraggiungere di un tempo che ci offre l'occasione di rinascere una seconda volta. Spesso ciò significa che è stato necessario affrontare l'incontro con "il Guardiano della Soglia" cioè quanto di malvagio e offensivo esiste nella nostra vita, quegli aspetti della vita o di noi stessi che abbiamo ricoperto o mascherato, respinto in fondo a un ripostiglio, o semplicemente finto che non esistessero. Talvolta, questo significa che abbiamo dovuto sopportare la perdita di ciò che pensavamo di amare di più, ma la PantHera porta con se la promessa di rinascita e rappresenta la protezione ulteriore di cui abbiamo bisogno in un simile momento.


E' il simbolo del potere rivendicato 
di fronte alle tenebre in cui la nostra vita si è nascosta. 




La PantHera è promessa di sostituzione di ciò che perdiamo con qualcosa di più grande, forte e utile e riflette molto di più di una semplice riappropriazione del potere: essa sintetizza la rivendicazione di quanto abbiamo perduto e un legame intimo con la grande  forza archetipica che ne è alla base, offrendoci la possibilità di andare oltre quanto avevamo immaginato, fornendoci nel contempo i mezzi per mantenere disciplina e controllo. E' questo lo spirito di una imminente rinascita.




La femmina di PantHera si prende cura dei piccoli, 
respingendo intrusioni dall'esterno. 




Alle donne che hanno la PantHera come totem  non piace che altri, anche se si tratta del partner, interferiscano con il modo in cui pensano che i figli vadano allevati. 








Quasi sempre la femmina della PantHera alleva i piccoli da sola, analogamente alle donne con una PantHera-Totem, sia che escano da un divorzio o semplicemente affermino il proprio ruolo dominante in questo settore della vita di coppia.









ma che fatica pant...pant...
per questa povera Pant...Hera

Carla G. Colotti (l'Oscura Signora). .;-)




Imminente Rinascita

Lasciò andare. Senza un pensiero o una parola, lei lasciò andare.
Lasciò andare la paura.
Lasciò andare i giudizi.
Lasciò andare la confusione di opinioni che sciamano intorno alla testa.
Lasciò andare l'indecisione in lei.
Lasciò andare tutte le ragioni "giuste".
Totalmente e completamente,
senza esitazione o preoccupazione, ha appena lasciato andare.
Lei non ha chiesto nessun consiglio.
Lei non ha letto un libro su come lasciare andare ...
Lei non ha pregato le Scritture.
Ha appena lasciato andare.

Lasciò andare tutti i ricordi che la legavano.
Lasciò andare tutta l'ansia che le impediva di andare avanti.
Lasciò andare la progettazione e tutti i calcoli sul giusto.
Non ha promesso di lasciar andare.
Lei non ha scritto la data.
Non ha fatto alcun annuncio pubblico e messo nessun annuncio sul giornale.
Lei non ha controllato le previsioni del tempo o letto il suo oroscopo quotidiano.
Ha appena lasciato andare.

Lei non ha analizzato se lei avrebbe dovuto lasciar andare.
Non ha chiamato i suoi amici per discutere la questione.
Lei non ha fatto un trattamento spirituale.
Lei non proferì una parola. Ha appena lasciato andare.
Nessuno era in giro quando è successo.
Non c'era nessun applauso o un coro di congratulazioni.
Nessuno è stato ringraziato.
Nessuno si è accorto di nulla.
Come una foglia che cade da un albero, 
lei ha appena lasciato andare.

Senza nessuno sforzo.
Senza nessuna lotta.
Né bene né male.
Era quello che era, ed è proprio questo.
Nello spazio di lasciarsi andare, 
lei lascia che tutto sia.

Un piccolo sorriso appare sul suo viso.
Una leggera brezza soffia attraverso di lei.
E il sole e la luna splendono sempre.


(Safire Rose)




lunedì 14 ottobre 2013

Plenilunio del 19 ottobre 2013 - La Luna del Fuoco

Oltre la dualità...il punto di non ritorno










E' nel tempo colmo di attesa
che la Tua immagine appare,
scivolando fra lenzuola vive
si fa bocca sulle mie labbra
a dissetare la voglia insonne.

Nel buio in cui la Tua luce vede

seduce il segreto d'ogni peccato
giungendo alla radice del piacere,
dove tutto si crea e tutto s'espande.

(LunaAsyatica - Liala)


11:11  
La Porta dell'Abisso


L'undicesima sefirat
DA'AT


Essa permette l'unificazione dei due modi di pensare tipici degli emisferi cerebrali destro e sinistro: intuizione e logica. Da'at è l'origine della capacità di unificare ogni coppia di opposti.

E' la Conoscenza Unificante


11/11/11

La Luna Piena risplende sul Golfo di Salò


Attesa finita



Quando l'amore arriva e tu non sai cosa fare
quando il desiderio prende forma e tu lo riesci 
a toccare
quando il respiro si scioglie e sai che è il
momento
quando ridi di te che cambi forma al tuo
tormento
quando ti scopri piccolo e immenso e puoi
finalmente dormire

(Il Tango delle Attese - Barbara Favaro)

Diritti d’Autore protetti da licenza Creative Commons

A questo servono le notti di Luna Piena
...ad attraversare l'abisso potendolo guardare in faccia


per
quando l'Attesa si compie




Carla G. Colotti
(L'Oscura Signora)

Cammino a piedi nudi su terra fresca di temporale estivo...
Adoro la primavera che fiorisce ad ottobre



La Luna del Fuoco

il nome si deve al colore, dal rosso fuoco al bruno, che molte piante prendono in questo periodo: 
la natura sembra fiammeggiare in contrasto con il verde delle foglie 
o il giallo delle erbe ormai seccate dal sole




11:11
&Insieme&
Oltre l'Abisso